L’organo dell’IDML

L’organo Norman & Beard

dell’Associazione Istituto Diocesano di Musica e Liturgia

Don Luigi Guglielmi”

Norman & Beard è un nome importante dell’arte organaria inglese. Nel Novecento — per la precisione a partire dal 1914, e fino alla chiusura definitiva della ditta nel 19981 — è stata conosciuta come Hill Norman & Beard, perché nel 1914 la ditta londinese Hill si fuse con la Norman & Beard di Norvich, salvando quest’ultima dal rischio della bancarotta, che si profilava a seguito della costruzione di un organo monumentale a Johannesburg.1 Ma la Norman & Beard (di Norvich) aveva già conosciuto in precedenza l’apice della sua storia organaria, che si può collocare tra il 1890 e il 1914, quando costruì una serie di magnifici strumenti, spesso collocati in chiese anche di scarsa importanza.2

Per questo, l’Associazione Istituto Diocesano di Musica e Liturgia è particolarmente fiera di aver potuto far arrivare a Reggio Emilia, grazie al contributo della Fondazione “P. Manodori”, uno strumento che risale all’età d’oro dell’attività di una delle più significative case organarie inglesi di fine Ottocento.

Lo strumento, datato 1898, proveniente dalla New Testament Church of God di Lozells (Birmingham), è arrivato a noi praticamente intatto nella sua struttura; ha attraversato un secolo di vita senza subire alterazioni e conservando magnificamente le sue quasi 2000 canne (dalla più grande, il Do dell’Open Diapason al pedale, che raggiunge quasi i cinque metri di altezza, fino alle più piccole, di pochi centimetri), i suoi somieri, la complicata trasmissione meccanica, il grande mantice e tutte le altre parti di questa macchina complessa, dotata di tre tastiere e pedaliera di trenta note, con 27 registri reali, i diversi meccanismi di accoppiamento tra le tastiere e di queste con il pedale (cf. scheda tecnica allegata) e il mobile in legno che ne delimita la facciata anteriore.

Un organo “romantico”, dal suono caldo tipico degli strumenti inglesi, che si presta a eseguire un repertorio che ha attraversato i secoli, sia in ruolo solistico che in unione con altri strumenti e gruppi orchestrali.

A nostra conoscenza, non vi sono altri organi Norman & Beard in Italia.3 Avere a Reggio Emilia uno strumento di questa qualità e di queste dimensioni riteniamo arricchisca un panorama organario che vanta molti significativi strumenti di modello “italiano”, e che ora può integrarsi con un altro ragguardevole esempio dell’arte organaria che si è tradotta, in Europa, in forme diverse e complementari, costituendo una delle espressioni più significative della sua civiltà musicale.

NOTE

1 La Hill Norman & Beard non raggiunse, mediamente, la qualità artistica della più antica Norman & Beard di Norvich: fu comunque una casa organaria di notevole livello, tanto che, scrivendone il 30 giugno del 1998, ultimo giorno di vita della ditta, Paul Inwood, importante musicista cattolico inglese, diceva: «At midnight today HNB ceases to exist as a legal entity. This is an event of immense sadness to those of us who once worked for it and for that body of men, over the years, who have contributed thousands of years to an astonishing artistic legacy». Il testo di Inwood, che traccia in alcune pagine la storia della casa organaria inglese, è disponibile all’indirizzo http://listserv.albany.edu:8080/cgi-bin/wa?A2=ind9806E&L=PIPORGL&D=0&I=3&m=70896&P=11587&F=P

2 Riprendiamo qui le note di Stephen Bicknell, in un articolo disponibile all’indirizzo internet http://listserv.albany.edu:8080/cgi-bin/wa?A2=ind9704C&L=PIPORG-L&P=R4221&I=-3&m=56818, dove l’autore descrive uno strumento della Norman & Beard coevo dell’organo portato a Reggio Emilia dall’Associazione Istituto diocesano di Musica e Liturgia, e di poco più grande di quest’ultimo, posto nella St. Saviour’s Church, in Walton Place (presso Harrod’s) a Londra, qualificandolo come uno dei migliori strumenti dell’epoca.

3 Una decina d’anni fa uno strumento Norman & Beard, coevo di quello ora “reggiano” e all’incirca delle stesse dimensioni, è stato tolto da una chiesa inglese destinata a distruzione, per essere ricostruito in Nuova Zelanda.

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